“Di confini non ne ho mai visto uno. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone.”
(Thor Heyerdahl)
Qual è il vero significato della parola mobilità giovanile per uno youthworker? Per vent’anni i programmi europei hanno incentivato la mobilità per la promozione della cittadinanza europea, nella convinzione che servisse far incontrare i giovani d’Europa per creare l’Europa dei cittadini, affidando agli youthworkers il compito di facilitare e accompagnare questi processi di incontro, di scoperta e di apprendimento. Ma come si fa a “mobilitare” i giovani? E come si riesce a “mobilitare” le loro menti e le loro competenze quando spesso non si riesce a schiodarli dalle panchine dei parchi dove smanettano con i loro smartphones in una comunicazione interconnessa e silente? Perché alla fine del viaggio serve tornare al punto di partenza per ri-conoscerlo e ri-vederlo per la prima volta.