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Riconoscichè? Ri-conoscere, riconoscersi, farsi riconoscere in un mondo poco riconoscente…

Mai come oggi siamo alla ricerca di riconoscimento, in un momento in cui la relativizzazione dei saperi, dei modi di vivere, dei sistemi di credenze è diventato così importante anche per la qualità della convivenza. Ma se tutto è relativo, con cosa o chi mi riconosco? e chi mi riconoscerà in ciò che sono e che faccio? Cosa hanno in comune queste due parole che si assomigliano, riconoscimento e riconoscenza? cosa dicono oggi a noi, youth workers, giovani, cittadini contemporanei? ma soprattutto, come faremo a non addormentarci dentro questo vortice di domande che potrebbe avviare una tonnellata di risposte? solo chi avrà la pazienza e la voglia di ascoltare fino in fondo, forse, alla fine, ma non è detto, però potrebbe succedere, ci si riconoscerà…” Nella mia interpretazione il formatore, lo youth worker è un essere umano che con le sue debolezze e con i suoi punti di forza comunica con gli altri, si mette in gioco trasmettendo i propri valori. Nel mio modo di essere formatore sono un clown e nel mio modo di essere clown sono un formatore. Tecniche ed espressività della comunicazione non formale integrano e stimolano le varie forme di educazione non formale e viceversa, alternandosi ed integrandosi come perle su un filo ;o)